psicomotricità

All’interno della progettazione annuale, un tempo e uno spazio viene offerto alla psicomotricità, consapevoli dell’importanza che riveste nello sviluppo e nella crescita di ciascun bambino.

Le esperienze psicomotorie sono affidate ad una specialista laureata in scienze motorie, che da anni lavora nelle realtà scolastiche.

Gli incontri, uno alla settimana da ottobre a maggio, si svolgono all’interno del gruppo classe e con la presenza dell’insegnante di sezione.

Cosa significa fare psicomotricità alla scuola dell’infanzia? Non è semplicemente il momento del movimento o della “ginnastica”. Al centro è posta la conoscenza del corpo e delle sue molteplici potenzialità: come sono fatto? come posso muovermi nello spazio? Come posso entrare in interazione con l’altro attraverso la mia corporeità? Cosa posso creare con il mio corpo?

È un percorso che porta a conoscersi e riconoscersi, a far emergere ciò che sentiamo e siamo attraverso gesti semplici e complessi.

Dall’io si passa poi al “noi”, al gruppo classe con cui il bambino si relaziona quotidianamente, e, sempre attraverso i nostri corpi e i relativi movimenti, esploreremo le emozioni e i legami con gli altri bambini.

Ogni incontro prevede un’ambientazione che possa facilitare l’immedesimazione e stimolare la fantasia.

Altro ingrediente fondamentale è il gioco con cui il bambino apprenderà nuove capacità motorie e logiche.

La psicomotricità aiuta i bambini a diventare più consapevoli delle proprie capacità e possibilità e, di conseguenza, li rende anche più sicuri di se’, più fantasiosi, più abili nei gesti motori, ma anche più rispettosi ed empatici verso gli altri.

“In ogni gesto c’è la mia relazione con il mondo, il mio modo di vederlo, di sentirlo, la mia eredità, la mia educazione,
il mio ambiente, la mia costruzione psicologica.” (U. Galimberti)